TRADIZIONE CINESE: UOVA DEI CENTO ANNI ORA DISPONIBILI ANCHE IN ITALIA
- Bruna Turchi
- 7 ago 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 8 mar 2024

L'aspetto non è sicuramente molto appetitoso, ma quest’uovo di anatra (a volte anche di gallina o di quaglia) è un piatto della tradizione cinese.
Secondo alcune fonti, difficilmente verificabili, la produzione delle uova centenarie avrebbe più di cinque secoli di storia. La sua scoperta sarebbe avvenuta circa 600 anni fa a Hunan, durante il periodo Ming, quando un abitante del posto scoprì un uovo di anatra che si trovava in una piccola pozza piena di calce spenta che era rimasta nel suo terreno dopo la costruzione della propria casa, completata un paio di mesi prima. Avendo assaggiato e apprezzato il sapore dell'uovo così conservato iniziò a produrne altri, aggiungendo però del sale alla calce spenta in modo da migliorare il sapore del prodotto finito.
Le uova dei cent'anni devono il loro sapore a un particolare processo di fermentazione. La tradizione prevede che uova di anatra (raramente uova di gallina o di quaglia) siano lasciate per un lasso di tempo di circa cento giorni in un composto di acqua, sale, carbone, e ossido di calcio. Durante questo periodo l'albume si trasforma in una massa gelatinosa color ambra, semitrasparente, mentre il tuorlo assume una colorazione verde scuro. Da tradizione le uova possono essere consumate senza aggiungere nessun altro ingrediente, o mescolandole ad altri ingredienti come al tofu o allo zenzero in salamoia.
Le uova dei cent’anni, presenti anche sul mercato nazionale italiano, erano sospettate di essere importate illegalmente. In seguito alla notifica sull’importazione e commercializzazione trasmessa dal ministero della Salute italiano al Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi (Rassf), la Commissione ha risposto ai dubbi di categorizzazione di questo alimento.
Il ministero della Salute ha quindi informato i posti d’ispezione frontaliera, gli uffici veterinari per gli adempimenti comunitari, gli assessorati alla sanità e i carabinieri del Nas che “le uova dei cent’anni possono entrare ed essere commercializzate nella UE, se provenienti da stabilimenti e paesi terzi autorizzati a esportare ovoprodotti nella UE e nel rispetto delle condizioni di salute pubblica e animale previste dalla normativa dell’UE e attestate dal certificato veterinario per gli ovoprodotti”.
Da alcune recensioni su internet sembra che il sapore non sia così malvagio, e assomigli molto a un uovo sodo ma con un sapore molto più forte; essendo un prodotto fermentato l'odore è molto intenso e sgradevole, ma superato questo "piccolo ostacolo" l'esperienza non è così terribile.
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